Montepulciano- ITALIA
by Alessio Biancucci
Fotografia Adriano Farina / Pablo Righi (foto viñedos/vigneti)
Para construir la civilización itálica, los Etruscos eligieron la Tuscia Etruria, Tuscia, Toscana. Entre las colinas al sureste, fueron los Etruscos del rey Porsenna los que construyeron Montepulciano: era el IV siglo a.C. La ciudad crecía fértil con sus riquezas y su posición previlegiada, por esto Siena y Florencia luchaban por dominarla. Al inicio del Renacimiento, Montepulciano eligió Florencia y el esplendor Mediceo que se respira en la Plaza Grande, un lugar suspendido entre belleza y realidad.
La escuela de los mejores arquitectos toscanos regalaron a Montepulciano el Palacio Comunal, el "Pozzo dei Grifi e dei Leoni" la elegancia de sus palacios. Y el templo de San Biagio que, según el genial dibujante Andrea Pazienza, " se sineta al pie de la ciudad, y sin embargo la domina".
Angelo Poliziano, brillante escritor de la literatura renacimental, es el más célebre personaje de Montepulciano, Sant'Agnese Segni para los religiosos, Roberto de Nobili por haber comprendido al Oriente, Piero Calamandrei por su compromiso civil con la Italia republicana: son algunos ilustres referimentos de la ciudad poliziana.
Pero en Montepulciano, todos lo saben, sobretodo está el vino bueno, añejado en las profundas bodegas escavadas en el terreno: La arquitectura al servicio de Baco. Los viñedos se posicionan sobre las colinas, encontrando al trigo y a los olivos, hasta llegar a las orillas del lago: aquí el paisaje es modelato y custodiado por el trabajo y la sabiduría del hombre.
En esta parte del mundo se valoriza el territorio, cultivando una ignata sensibilidad cultural: la música del Cantiere Internazionale d'Arte, la tradición teatral del Bruscello, la sugestión del Bravio delle Botti, las nuevas frecuencias del rock. Porque la Toscana tiene siempre en la mente la lección de Dante Alighieri:
"Consideren la vuestra semejanza
No fuimos hechos para vivir como salvajes
Sino para seguir a la virtud y al conocimiento".
Per costruire la civiltà italica gli Etruschi scelsero la Tuscia. Etruria, Tuscia, Toscana. Tra le colline a sudest, furono proprio gli Etruschi di re Porsenna a costruire Montepulciano: era il IV secolo a.C. La città cresceva fertile con le sue ricchezze e la sua posizione privilegiata, per questo Siena e Firenze si sfidavano per sottometterla. All'inizio del Rinascimento, Montepulciano scelse Firenze e lo splendore mediceo che si respira in Piazza Grande, un luogo sospeso tra bellezza e realtà.
La scuola dei migliori architetti toscani regalò a Montepulciano il Palazzo Comunale, il Pozzo dei Grifi e dei Leoni, l'eleganza dei palazzi. E il tempio di San Biagio che, secondo il geniale fumettista Andrea Pazienza, "siede ai piedi della città, pur dominandola".
Angelo Poliziano, penna brillante della letteratura rinascimentale, è il più celebre personaggio di Montepulciano. Sant'Agnese Segni per le preghiere, Roberto de Nobili per aver compreso l'Oriente, Piero Calamandrei per l'impegno civile dell'Italia repubblicana: sono altri illustri riferimenti per la città poliziana.
Ma a Montepulciano, lo sanno tutti, c'è soprattutto il vino buono, invecchiato nelle profonde cantine scavate nel tufo: l'architettura al servizio di Bacco. I vigneti si adagiano sulle colline, incontrando il grano e gli ulivi, giù fino alla quiete del lago: qui il paesaggio è modellato e custodito dal lavoro e dalla sapienza dell'uomo.
Da queste parti si valorizza il territorio, coltivando una innata sensibilità culturale: la musica del Cantiere Internazionale d’Arte, la tradizione teatrale del Bruscello, la suggestione del Bravìo delle Botti, le nuove frequenze del rock. Perché la Toscana tiene sempre a mente la lezione di Dante Alighieri: "Considerate la vostra semenza/ fatti non foste per viver come bruti/ ma per seguire virtute e conoscenza".
by Alessio Biancucci
Fotografia Adriano Farina / Pablo Righi (foto viñedos/vigneti)
Para construir la civilización itálica, los Etruscos eligieron la Tuscia Etruria, Tuscia, Toscana. Entre las colinas al sureste, fueron los Etruscos del rey Porsenna los que construyeron Montepulciano: era el IV siglo a.C. La ciudad crecía fértil con sus riquezas y su posición previlegiada, por esto Siena y Florencia luchaban por dominarla. Al inicio del Renacimiento, Montepulciano eligió Florencia y el esplendor Mediceo que se respira en la Plaza Grande, un lugar suspendido entre belleza y realidad.
La escuela de los mejores arquitectos toscanos regalaron a Montepulciano el Palacio Comunal, el "Pozzo dei Grifi e dei Leoni" la elegancia de sus palacios. Y el templo de San Biagio que, según el genial dibujante Andrea Pazienza, " se sineta al pie de la ciudad, y sin embargo la domina".
Angelo Poliziano, brillante escritor de la literatura renacimental, es el más célebre personaje de Montepulciano, Sant'Agnese Segni para los religiosos, Roberto de Nobili por haber comprendido al Oriente, Piero Calamandrei por su compromiso civil con la Italia republicana: son algunos ilustres referimentos de la ciudad poliziana.
Pero en Montepulciano, todos lo saben, sobretodo está el vino bueno, añejado en las profundas bodegas escavadas en el terreno: La arquitectura al servicio de Baco. Los viñedos se posicionan sobre las colinas, encontrando al trigo y a los olivos, hasta llegar a las orillas del lago: aquí el paisaje es modelato y custodiado por el trabajo y la sabiduría del hombre.
En esta parte del mundo se valoriza el territorio, cultivando una ignata sensibilidad cultural: la música del Cantiere Internazionale d'Arte, la tradición teatral del Bruscello, la sugestión del Bravio delle Botti, las nuevas frecuencias del rock. Porque la Toscana tiene siempre en la mente la lección de Dante Alighieri:
"Consideren la vuestra semejanza
No fuimos hechos para vivir como salvajes
Sino para seguir a la virtud y al conocimiento".
Per costruire la civiltà italica gli Etruschi scelsero la Tuscia. Etruria, Tuscia, Toscana. Tra le colline a sudest, furono proprio gli Etruschi di re Porsenna a costruire Montepulciano: era il IV secolo a.C. La città cresceva fertile con le sue ricchezze e la sua posizione privilegiata, per questo Siena e Firenze si sfidavano per sottometterla. All'inizio del Rinascimento, Montepulciano scelse Firenze e lo splendore mediceo che si respira in Piazza Grande, un luogo sospeso tra bellezza e realtà.
La scuola dei migliori architetti toscani regalò a Montepulciano il Palazzo Comunale, il Pozzo dei Grifi e dei Leoni, l'eleganza dei palazzi. E il tempio di San Biagio che, secondo il geniale fumettista Andrea Pazienza, "siede ai piedi della città, pur dominandola".
Angelo Poliziano, penna brillante della letteratura rinascimentale, è il più celebre personaggio di Montepulciano. Sant'Agnese Segni per le preghiere, Roberto de Nobili per aver compreso l'Oriente, Piero Calamandrei per l'impegno civile dell'Italia repubblicana: sono altri illustri riferimenti per la città poliziana.
Ma a Montepulciano, lo sanno tutti, c'è soprattutto il vino buono, invecchiato nelle profonde cantine scavate nel tufo: l'architettura al servizio di Bacco. I vigneti si adagiano sulle colline, incontrando il grano e gli ulivi, giù fino alla quiete del lago: qui il paesaggio è modellato e custodito dal lavoro e dalla sapienza dell'uomo.
Da queste parti si valorizza il territorio, coltivando una innata sensibilità culturale: la musica del Cantiere Internazionale d’Arte, la tradizione teatrale del Bruscello, la suggestione del Bravìo delle Botti, le nuove frequenze del rock. Perché la Toscana tiene sempre a mente la lezione di Dante Alighieri: "Considerate la vostra semenza/ fatti non foste per viver come bruti/ ma per seguire virtute e conoscenza".
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