martes, 14 de diciembre de 2010

QUE NO QUEDE EN PICADA / NON SOLO ANTIPASTI

by Daniela Kodenczyk & Juan Christmann

Nuevamente Que la Cosa no quede en picada estuvo presente en el evento OFF en vivo.

La experiencia fue genial. Leimos historias, comimos profiteroles, jugamos con cartas, vinieron familiares y amigos varios. (Sabemos que el tiempo es tirano en TV pero aprovechamos para mandar un saludito: muchísimas gracias a los que se acercaron a nuestro espacio. Y en especial GRACIAS GABI por darnos otra vez un rincón y por invitarnos a participar. De verdad. Sos grande Gabi, sabelo. Infinitas gracias también a Nati Dente que le dió color y vida a nuestro lugar.)

Esta vez la historia iba de una chica que dejaba de planificar tanto y dejaba que las cosas simplemente sucedan. Ya sea por suerte o azar. Por eso el final de la historia estaba librado a la suerte. Para elegir tu final tenías que dejarte tentar por uno de los deliciosos profiteroles.

Después de saborear tanto dulce era la hora de desenrrollar el papelito, tal cual como si fuera una galleta de la suerte y conocer el desenlace de la historia.

Ya ahora sin más, presentamos la historia con sus respectivos finales. Que la disfruten:

Porvenir dulcemente incierto.

Es extraño llegar a la estación de micro sin saber si es temprano o tarde. El reloj del hall central, grande y en hora no ayuda en nada. Empacar tampoco le fue nada fácil. Es que cerrar una valija que está muy llena es fácil, se trata de hacer un poco de presión de un lado, dale, apretá vos de ahí también, queres?! sentate arriba a ver si en una de esas y tarde o temprano el cierre cede. Lo difícil es cerrar una valija sin estar seguro de si lo que metiste dentro te va a servir de algo.

Atrás quedaron los tiempos de la obsesiva planificación. Esa ilusión de mostrarse al mundo como una mujer interesante, que sabe lo que quiere y donde quiere llegar. Por suerte el tiempo y los improvistos le hicieron dar cuenta que en realidad guionarse al vida por adelantado solo la hacía más predecible.

Es que la situación era de perder o perder. Cuando las cosas salían tal cual lo planeado, parte de ella estaba feliz, todo muy lindo, gracias por venir, muy rica la cena, a ver cuando nos vemos. Pero después que los invitados habían terminado los profiteroles del postre y habían pedido el remis, ella se quedaba a solas con el detergente, los platos y ese sentimiento de sin sorpresas. Porque sabía que Miguel iba a hablar de su trabajo con la pasión que una madre cuenta que va a ser abuela. Como si la importación/exportación fuera una profesión para tener tribunas en el despacho. Porque estaba segura que Ana iba a hacer rancho aparte con Rita, hablando del último capítulo de la serie de vampiros y porque era obvio que los chicos iban a dejar de levantar la vista a la mitad del segundo plato gracias a su nuevo celular con acceso Internet.

Y cuando la cosa salía mal entre comillas, ella no sabía como contener su ansiedad. Le faltaba cintura para responder sobre la marcha, para disfrutar lo que le toca.

Lo bueno es que entre algunas salidas de viernes por la noche sin reservas en restaurantes ni entradas compradas previamente y dándole más crédito a los los mensajes en los sobrecitos de azucar, al Ichin y a las galletas de la suerte, la cintura para lo inesperado se va alongado.

El primer paso fue entrar a ver una película eligiéndola sin leer ninguna crítica, simplemente usando el sistema de selección infalible del tateti. El segundo fue subir al subte y bajarse en la estación que más la llamaba. La adrenalina de no saber qué estaba haciendo era tan grande como la de tirarse en paracaídas.

Esa mañana de jueves en que nadie la iba a extrañar en su trabajo, ella salió con todo lo necesario para el gran salto. En lugar de antiparras, ella decidió llevar su música formato mp3. En lugar de paracaídas, llevo esa maleta que tanto tardo en armar. Estaba lista para despegar. Llegó a la boletería y dijo: “Quiero saltar en el próximo vuelo.”


FINAL 1 | FINAL 2 | FINAL 3 | FINAL 4 | FINAL 5 |


Ancora una volta Non Solo Antipasti è stato presente al evento OFF dal vivo.

L'esperienza è stata geniale. Abbiamo letto le storie, mangiato dolci, giocato con le carte, ci hanno visitati diversi amici e parenti. (Sappiamo che il tempo in TV è molto tiranno , ma cogliamo l'occasione per inviare saluti:Grazie 1000 a coloro che sono venuti nel nostro spazio E GRAZIE GABI soprattutto per averci dato un angolo di nuovo e per averci invitato a partecipare.Sei un grande, lo sai ?. infinite ringraziamenti a Nati Dente che ha dato colore e vita al nostro posto.)

Questa volta la storia è di una ragazza che era stanca di pianificare la sua vita e voleva lasciare che le cose semplicemente accadono. Se per fortuna o per caso. Anche per questo il finale della storia è a caso. Per scegliere la fine dovevi lasciare andare la fortuna ai buonissimi dolci presenti nel evento.

Dopo la degustazione dolce, era tempo di srotolare il pezzo di carta, esattamente come se fosse un biscotto della fortuna e vedere il risultato della storia.

Allora, senza ulteriori detagli, vi presentiamo la storia e scegliete la fine. Che vi piaccia:

Futuro dolcemente incerto.

E 'strano raggiungere l'autostazione non sapendo se è presto o tardi. L'orologio nella hall centrale, grande e in orario non aiuta nulla. Fare i bagagli non è stato facile. Chiudere una valigia molto piena è facile, si tratta di una leggera pressione su un lato, darli delle botte, si strinse in là,puoi stringere anche te se vuoi?! Sedersi sopra e alla fine si chiuderà. La cosa difficile è quello di chiudere una borsa senza essere sicuro se quello che cè dentro sarà di utilità

Sono finiti i giorni di programmazione ossessiva. Questa illusione di mostrare il mondo come una donna interessante, che sa quello che vuole e dove vuole andare. Per fortuna il tempo e l'imprevisti gli fece capire che effettivamente anticipare i fatti solo facevano la vita solo più

È che la situazione era di sconfitta o di sconfitta. Quando le cose sono andate come previsto, una parte di lei era felice, tutto molto bello, grazie per essere venuti, la cena molto buona, quando ci incontriamo di nuovo... Ma dopo che gli ospiti avevano terminato il dessert e avevano richiesto il taxi, rimaneva sola con il detersivo,i piatti, e quella sensazione di non avere sorprese. prevedibile.Perché sapeva che Miguel parlerebbe del loro lavoro con una passione uguale a una madre che sta per diventare una nonna. Come se la importazione e esportazione fosse una professione per avere gradinate nel ufficio. Era sicura che Anna e Rita parlerevero tra se, isolandosi, parlando dell'ultimo capitolo della serie di vampiri ed era ovvio che i ragazzi andavano a smettere di guardare fino alla metà del secondo piatto con il suo nuovo mobile con accesso Internet.


E quando le cose andavano male tra virgolette, non sapeva come contenere l'ansia.Li mancava grazie per rispondere al volo, per godere di ciò che li tocava.

La buona notizia è che tra alcune uscite di venerdì sera senza prenotazioni o biglietti acquistati in anticipo e dando più credibilità ai messaggi in bustine di zucchero, a Ichino e biscotti della fortuna, l'imprevisti nella sua vita erano più presenti.

Il primo passo è stato quello di andare al cinema scegliendo di non leggere le critiche, semplicemente utilizzando un gioco per scelgiere. Il secondo è stato quello di prendere la metro e scendere nella fermata che li ha piaciuto per il suo nome. L'adrenalina di non sapere quello che stava facendo era così grande come fare paracadute.

In quella mattina di giovedi che non sarebbe pensata da nessuno nel suo lavoro, lei è uscita tutto il necessario per il grande salto. Invece di occhiali, ha deciso di prendere la sua musica in mp3. Invece di paracadute, portò quella borsa che tanto lento ha riempito. Ero pronta per il decollo. Arrivò presso la biglietteria e gli disse: ". Voglio saltare sul primo volo"


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